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Acqua sul pianeta K2-18b

Per la prima volta è stato osservato vapore acqueo nell'atmosfera di un pianeta extrasolare (ossia un pianeta non appartenente al nostro sistema solare).

Acqua sul pianeta K2-18b
Il pianeta si chiama K2-18b ed è una super Terra in quanto ha 2 volte la grandezza della Terra e otto volte la sua massa. K2-18b è un pianeta di tipo roccioso (del tipo della Terra, di Marte e di Venere) che si trova a 111 anni luce da noi e che orbita attorno alla sua stella, una nana rossa, nella zona abitabile.


La zona abitabile è quella fascia in cui un pianeta non è né troppo vicino, né troppo distante dalla sua stella per cui può esistere acqua allo stato liquido. La temperatura media del pianeta secondo i calcoli degli scienziati dovrebbe essere di 10 gradi centigradi (la temperatura media della Terra è di 14 °C). Le possibilità che si formi la vita in un pianeta in zona abitabile sono alte, ma non assolute e si innalzano se un pianeta si scopre avere veramente acqua. Si pensi ad esempio che nel nostro sistema solare anche Marte è nella zona abitabile, ma l'assenza di un campo magnetico e la sua bassa massa, pare abbiano portato alla perdita quasi totale della sua atmosfera e all'evaporazione dell'acqua.


La conferma che è presente vapore acqueo nella sua atmosfera rende di fatto K2-18b il pianeta più abitabile attualmente conosciuto oltre la Terra.

K2-18b è stato scoperto nel 2015 dal telescopio spaziale Keplero. La NASA ha poi utilizzato il telescopio Hubble per analizzare il transito del pianeta davanti alla sua stella. Tali analisi dello spettro luminoso, in ben otto occasioni, hanno riportato una diminuzione marcata delle lunghezze d'onda assorbite dall'acqua.

“Con nostra grande sorpresa abbiamo visto una firma abbastanza forte di vapore acqueo”, ha dichiarato Giovanna Tinetti membro dello University College di Londra. “Significa prima di tutto che c'è un'atmosfera e in secondo luogo che contiene un significativo quantitativo di acqua”.


Attualmente i telescopi non sono abbastanza potenti per poter fotografare i pianeti extrasolari (si pensi che la luminosità dei pianeti è una microscopica frazione della luminosità della loro stella). Grandi sono però le aspettative per il prossimo futuro con la tecnologia della nuova generazione di telescopi spaziali.
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