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Il 96% degli utenti iOS non abilita il tracking in-app

da Redazione
Il 96% degli utenti iOS non abilita il tracking in-app

Apple ha rilasciato recentemente (il 26 aprile) la nuova versione di iOS 14.5 per iPhone e iPad. Tale versione, annunciata da parecchi mesi, obbliga le app a fare scegliere all'utente se vuole abilitare o disabilitare il tracciamento pubblicitario. I timori di molte aziende tra cui Facebook erano che molti utenti avrebbero disabilitato del tutto il tracciamento.

Dai primi dati sembrerebbe che ben il 96% degli utenti statunitensi stia di fatto disabilitando il tracciamento. Il tracciamento pubblicitario permette ad aziende pubblicitarie come Facebook e Google di clusterizzare gli utenti e di poter mostrare loro annunci inerenti ai loro interessi e per questo più efficaci. Spesso le aziende che vogliono fare pubblicità vogliono rivolgersi a particolari nicchie o tipologie di persone, soprattutto quando i servizi o prodotti non sono di largo uso e rivolti a tutti. La pubblicità personalizzata permette di raggiungere tale audience e Facebook e Google sono molto abili nel trovare l'utente giusto per il giusto servizio.

Facebook paventa che, non potendo targettizzare, il social network possa diventare a pagamento per alcuni utenti. Di fatto i costi dei server del colosso sono enormi e il servizio ‘gratuito' è conveniente solo se sovvenzionato adeguatamente dalla pubblicità.

Quale sarà il futuro per Android? Google ha annunciato che in Android 12 offrirà più informazioni in merito alle app e a cosa facciano dei dati dell'utente.

Sarà il tramonto dei servizi gratuiti?

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